sabato 30 settembre 2017

Come migliorare gli aspetti della vita ai quali teniamo di più

Come migliorare gli aspetti della vita 
ai quali 
teniamo di più
Risultati immagini per campione disabile


Quasi tutti noi cerchiamo di dare il nostro meglio in ciò che facciamo che si tratti del lavoro Risultati immagini per businessman, della famiglia Risultati immagini per famiglia, dello studio Risultati immagini per studente o di qualsiasi altra cosa Risultati immagini per pettinare le bambole.
Anch'io faccio del mio meglio.
Ma un po' di tempo fa, mi sono reso conto che non stavo migliorando molto nelle cose a cui tenevo di più sia che fosse essere un marito o un amico un professionista o un compagno di squadra e non stavo migliorando in quelle cose anche se passavo molto tempo a lavorarci sodo.
Poi da ricerche e conversazioni che ho avuto ho capito che questa stagnazione, nonostante il duro impegno è piuttosto comune.
Quindi vorrei darvi un'idea di cos'è e di cosa possiamo fare.
Ho imparato che le persone e i gruppi che hanno successo in qualsiasi campo fanno una cosa che tutti possiamo imitare.
Vivono alternando due fasi distinte: la fase di apprendimento Risultati immagini per fase di apprendimento  e la fase di performance Risultati immagini per vittoria.


Nella fase di apprendimento l'obiettivo è migliorare.
Perciò svolgiamo attività mirate al miglioramento. concentrandoci su ciò che non sappiamo ancora fare perciò ci dobbiamo aspettare degli errori sapendo che impariamo da essi.
Quello che facciamo nella fase di performance è molto diverso, l'obiettivo è dare il nostro meglio, agire.
Quindi ci concentriamo su ciò che sappiamo fare e cerchiamo di non fare errori.
Nella nostra vita dovrebbero esserci le due fasi, ma è importante essere chiari su quando siamo in quale fase, qual è l'azione, l'obiettivo, e l'aspettativa in modo da eseguirla meglio e ottenere un progresso.
La fase di performance massimizza la performance momentanea, la fase di apprendimento massimizza la crescita e le performance future.
La ragione per cui non miglioriamo nonostante il nostro grande impegno è che passiamo quasi tutto il tempo nella fase di performance Risultati immagini per campione scoppiato.
Ciò mina la nostra crescita, e ironicamente, a lungo termine anche la performance.
Ma com'è la fase di apprendimento?
 Demostene Risultati immagini per Demostene, leader politico e il miglior oratore e avvocato dell'antica Grecia.
Per diventare il migliore, non passò tutto il suo tempo solo facendo l'oratore e l'avvocato, cioè la sua fase di performance.
Anzi, le sue attività erano mirate al miglioramento.
Certo, studiava tanto.
Studiava diritto e filosofia seguito da mentori, ma aveva capito che essere un avvocato voleva anche dire persuadere gli altri così studiò anche i discorsi famosi e recitazione.
Per liberarsi dell'abitudine di alzare la spalla involontariamente ripeteva i suoi discorsi di fronte a uno specchio e appendeva una spada al soffitto così se avesse alzato la spalla gli avrebbe fatto male.
Per correggere un difetto di pronuncia teneva i suoi discorsi con dei sassi in bocca.
Volle una stanza sotterranea per non essere interrotto, e non disturbare gli altri e dato che i tribunali erano rumorosissimi si allenava anche in riva al mare a proiettare la voce sullo sciabordio delle onde.
Le sue attività di apprendimento erano molto diverse da quelle in tribunale Risultati immagini per avvocato in tribunale la fase di performance.
In fase di apprendimento, faceva ciò che Dr. Anders Ericsson chiama allenamento intenzionale, che significa suddividere un'azione in diverse capacità, specificando quali capacità vogliamo migliorare, come non alzare la spalla, concentrarci al massimo in una sfida fuori dalla comfort zone, spingendoci oltre a ciò che sappiamo già fare, utilizzando spesso un riscontro con ripetizione e correzione e magari con la guida di un esperto, perché le attività di apprendimento sono molto specifiche, e gli insegnanti e gli allenatori più esperti le conoscono e possono darci un riscontro accurato.
Questo allenamento nella fase di apprendimento ci porta a un vero miglioramento, e non solo passare del tempo a fare pratica.
Per esempio, la ricerca dimostra che dopo un paio di anni in una professione, la performance tende ad appiattirsi.
È stato verificato nell'insegnamento, in medicina, infermieristica, e altri campi.
Succede perché quando pensiamo di essere diventati abbastanza bravi, adeguati, non ci curiamo più della fase di apprendimento.
Passiamo il tempo a fare il nostro lavoro, nella fase performativa, questa strategia non aiuta a migliorare.
Chi invece passa del tempo nella fase di apprendimento continua sempre a migliorarsi.
I migliori venditori Risultati immagini per venditore almeno un giorno a settimana svolgono attività per migliorare.
Leggono per ampliare la propria cultura, si consultano con colleghi o esperti, provano nuove strategie, chiedono riscontri e riflettono.
I migliori giocatori di scacchi Risultati immagini per giocatori di scacchi non passano tutto il tempo a giocare a scacchi, che sarebbe la loro fase di performance, ma cercano di prevedere le mosse dei grandi giocatori e le analizzano.
Ognuno di noi ha probabilmente passato ore e ore a scrivere su una tastiera senza andare più veloce ma se passassimo dai 10 ai 20 minuti al giorno concentrandoci al massimo per scrivere dal 10% al 20% più veloce della nostra attuale velocità diventeremmo più veloci. soprattutto se identificassimo i nostri errori e ci allenassimo proprio su quelle parole.
Ecco l'allenamento intenzionale.
In quali altri aspetti della vita, magari a cui teniamo di più, ci stiamo impegnando tanto senza migliorare, perché siamo sempre nella fase di performance? 
Ora, non sto dicendo che la performance non abbia valore.
Ne ha eccome.
Se ti fai operare al ginocchio, non dici alla chirurga, "Fruga un po' e concentrati su quello che non sai fare"Risultati immagini per ortopedia operazione ginocchio
"Impareremo dai tuoi errori!!  Risultati immagini per occhi allucinati
Cercate una chirurga che ritenete avrebbe fatto un buon lavoro, e volete che lo facesse bene.
La fase di performance è dove facciamo le cose dando il nostro meglio.
Può essere motivante, e ci fornisce informazioni per capire su cosa concentrarci dopo quando torneremo nella fase di apprendimento.
Quindi, per ottimi risultati la chiave è alternare la fase di apprendimento alla fase di performance concentrarci sulle abilità in fase di apprendimento, e poi applicarle nella fase di performance.
Quando Beyoncé Risultati immagini per Beyoncé concerto è in tournée durante in concerto è nella fase di performance, ma ogni sera quando torna in hotel, torna nella fase di apprendimento.
Guarda il video dello show appena finito.
Determina opportunità di miglioramento, per lei, il corpo di ballo e lo staff delle riprese.
E il mattino dopo, ognuno riceve appunti su cosa correggere, che studiano durante il giorno prima del concerto successivo.
È una spirale per continuare a migliorare, ma dobbiamo sapere se vogliamo apprendere, o se vogliamo una performance e anche se vorremmo entrambe le cose insieme, più tempo stiamo nella fase di apprendimento più miglioriamo.
Come fare a passare più tempo nell'apprendimento?
Per prima cosa, dobbiamo credere e comprendere che possiamo migliorare, con una mentalità di crescita.
Poi, dobbiamo voler migliorare quell'abilità specifica.
Ci dev'essere un fine a cui teniamo, perché ci vuole tempo e impegno.
Terzo, ci serve un'idea su come migliorare, cosa possiamo fare per migliorare, non come me quando suonavo la pianola da ragazzino, suonando sempre le stesse canzoni, ma con l'allenamento intenzionale.
Quarto, poniamoci in una condizione di basso livello di stress, perché se ci saranno degli errori, le conseguenze non dovranno essere catastrofiche e nemmeno determinanti.
Un funambolo Risultati immagini per funambolo non prova nuove mosse senza rete di protezione, un atleta non decide di provare nuove tecniche in una partita di campionato Risultati immagini per gol rovesciata.

Una ragione per cui passiamo tanto tempo nella fase di performance è che siamo spesso in contesti con una posta in gioco alta, senza motivo.
Ci creiamo rischi sociali a vicenda, anche a scuola, dove si dovrebbe solo imparare, e non sto parlando delle prove standardizzate.
Voglio dire che tutti i giorni, molti studenti Risultati immagini per studente, dalle elementari all'università, sanno che se sbagliano, saranno ritenuti inferiori dagli altriRisultati immagini per studente
Naturale che siano sempre stressati e che non prendano i rischi necessari per imparare.
Invece, imparano che gli errori sono da evitare, inavvertitamente quando insegnanti e genitori vogliono solo risposte corrette e allontanano gli errori invece di accettarli ed esaminarli per imparare da essi, o quando cerchiamo risposte limitate scoraggiando un pensiero esplorativo da cui tutti possiamo imparare 
Quando i compiti e i lavori degli studenti hanno un numero che fa parte del voto finale invece di essere oggetto di pratica, errori, riscontro e ripasso facciamo in modo che la scuola sia una fase di performance.
Lo stesso vale per il luogo di lavoro.
Nelle aziende con cui ho a che fare, vedo spesso strategie produttive perfette che dovrebbero incoraggiare il lavoro.
Ma ciò limita gli impiegati a ciò che sanno fare e non provano cose nuove, perciò le aziende faticano a innovarsi e a migliorare. e restano indietro.
Per creare più spazi di crescita, possiamo iniziare a parlare tra noi di quando vogliamo essere in quale fase.
In cosa vogliamo migliorare e come?
E quando vogliamo agire e evitare gli errori?
Così chiariamo cos'è il successo, quando e come sostenerci al meglio.
Risultati immagini per uomo si interroga Come fare se siamo in una condizione perenne di grande aspettativa e sentiamo di non poterne ancora parlare? 
Ecco tre cose che possiamo fare lo stesso.
Primo, creiamo isole tranquille in un mare di grandi aspettative.
Cioè degli spazi dove gli errori hanno poche conseguenze.
Per esempio, ci può essere un tutor o un collega di fiducia con cui possiamo scambiare idee e parlare di cose delicate. o persino fare pratica.
Possiamo chiedere delle riunioni di riscontro durante un progetto.
O possiamo tenerci del tempo per leggere, guardare video e seguire corsi online.
Questi sono solo alcuni esempi.
Secondo, possiamo agire nella fase di performance come dovremmo, e poi riflettere su cosa migliorare la volta dopo, come Beyoncé, e possiamo osservare e imitare gli esperti.
Osservare, riflettere e correggere è la fase di apprendimento.
Infine, possiamo fare da guida e abbassare la posta in gioco parlando di cosa vogliamo migliorare facendo domande su cosa non sappiamo, chiedendo riscontri e condividendo i nostri errori e cosa ci hanno insegnato, così che tutti possano fare lo stesso.
La fiducia in se stessi è data dall'apprendimento continuo. Risultati immagini per anziano che studia
Invece di passare la vita a fare, fare, fare, agire, agire, agire, perché non passiamo più tempo a indagare, a fare domande, ad ascoltare, a sperimentare, a riflettere, sforzandoci e trasformandoci? Come sarebbe se ognuno di noi stesse sempre cercando di migliorare in qualcosa? 
Perché non creiamo più isole tranquille e mari?
Perché non siamo trasparenti, con noi stessi e con i nostri collaboratori su quando vogliamo imparare e quando vogliamo agire, così che i nostri sforzi possano portare a dei risultati, il nostro miglioramento infinito e il nostro meglio ancora migliore?
Pensateci..... e come sempre aspetto i vostri commenti.

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domenica 17 settembre 2017

Mappe corporee di emozioni

Mappe corporee di emozioni


Fig. 1.


Significato
Le emozioni coordinano il nostro comportamento e gli stati fisiologici durante eventi salienti di sopravvivenza e interazioni piacevoli. Anche se siamo spesso consciamente consapevoli del nostro stato emotivo attuale, come la rabbia o la felicità, i meccanismi che hanno dato origine a queste sensazioni soggettive sono rimasti irrisolti. Qui abbiamo usato uno strumento topografico di auto-segnalazione per rivelare che diversi stati emotivi sono associati a sensazioni fisiche topograficamente distinte e culturalmente universali; queste sensazioni potrebbero sottostare alle nostre esperienze emozionali coscienti.

Astratto
Le emozioni sono spesso sentite nel corpo e sono state proposte risposte somatosensoriali per innescare esperienze emozionali coscienti. Qui sveliamo mappe di sensazioni corporee associate a diverse emozioni usando un metodo topografico unico di auto-segnalazione. In cinque esperimenti, i partecipanti ( n= 701) sono state mostrate due sagome di corpi accanto a parole emotive, storie, film, o espressioni facciali. Sono stati invitati a colorare le regioni corporee le cui attività si sentivano in aumento o in diminuzione mentre osservavano ogni stimolo. Diverse emozioni sono state costantemente associate a mappe di sensazione fisica separabili statisticamente attraverso esperimenti. Queste mappe erano concordanti nei campioni dell'Europa occidentale e dell'Asia orientale. I classificatori statistici distinse con precisione mappe di attivazione specifiche per le emozioni, confermando l'indipendenza delle topografie attraverso le emozioni. Proponiamo che le emozioni siano rappresentate nel sistema somatosensoriale come mappe somatotopiche categoricamente culturalmente universali.

Ecco i risultati:


Le emozioni sono come l'acqua ....... indispensabile per la nostra vita.
E quando è troppa e incontrollata Risultati immagini per morte inondazioni porta alla morte.
Così anche le emozioni .... incontrollate sconvolgono il nostro equilibrio chimico fino alla morte.

Riferimenti riguardo la ricerca:
Lauri Nummenmaaa,b,c,1, Enrico Glereana, Riitta Harib,1, and Jari K. Hietanend
aDepartment of Biomedical Engineering and Computational Science and
bBrain Research Unit, O. V. Lounasmaa Laboratory, School of Science, Aalto University, FI-00076, Espoo, Finland;
cTurku PET Centre, University of Turku, FI-20521, Turku, Finland; and
dHuman Information Processing Laboratory, School of Social Sciences and Humanities, University of Tampere, FI-33014, Tampere, Finland
Contributed by Riitta Hari, November 27, 2013 (sent for review June 11, 2013)


Fig. 1.


Significato
Le emozioni coordinano il nostro comportamento e gli stati fisiologici durante eventi salienti di sopravvivenza e interazioni piacevoli. Anche se siamo spesso consciamente consapevoli del nostro stato emotivo attuale, come la rabbia o la felicità, i meccanismi che hanno dato origine a queste sensazioni soggettive sono rimasti irrisolti. Qui abbiamo usato uno strumento topografico di auto-segnalazione per rivelare che diversi stati emotivi sono associati a sensazioni fisiche topograficamente distinte e culturalmente universali; queste sensazioni potrebbero sottostare alle nostre esperienze emozionali coscienti.

Astratto
Le emozioni sono spesso sentite nel corpo e sono state proposte risposte somatosensoriali per innescare esperienze emozionali coscienti. Qui sveliamo mappe di sensazioni corporee associate a diverse emozioni usando un metodo topografico unico di auto-segnalazione. In cinque esperimenti, i partecipanti ( n= 701) sono state mostrate due sagome di corpi accanto a parole emotive, storie, film, o espressioni facciali. Sono stati invitati a colorare le regioni corporee le cui attività si sentivano in aumento o in diminuzione mentre osservavano ogni stimolo. Diverse emozioni sono state costantemente associate a mappe di sensazione fisica separabili statisticamente attraverso esperimenti. Queste mappe erano concordanti nei campioni dell'Europa occidentale e dell'Asia orientale. I classificatori statistici distinse con precisione mappe di attivazione specifiche per le emozioni, confermando l'indipendenza delle topografie attraverso le emozioni. Proponiamo che le emozioni siano rappresentate nel sistema somatosensoriale come mappe somatotopiche categoricamente culturalmente universali.

Ecco i risultati:


Le emozioni sono come l'acqua ....... indispensabile per la nostra vita.
E quando è troppa e incontrollata Risultati immagini per morte inondazioni porta alla morte.
Così anche le emozioni .... incontrollate sconvolgono il nostro equilibrio chimico fino alla morte.

Riferimenti riguardo la ricerca:
Lauri Nummenmaaa,b,c,1, Enrico Glereana, Riitta Harib,1, and Jari K. Hietanend
aDepartment of Biomedical Engineering and Computational Science and
bBrain Research Unit, O. V. Lounasmaa Laboratory, School of Science, Aalto University, FI-00076, Espoo, Finland;
cTurku PET Centre, University of Turku, FI-20521, Turku, Finland; and
dHuman Information Processing Laboratory, School of Social Sciences and Humanities, University of Tampere, FI-33014, Tampere, Finland
Contributed by Riitta Hari, November 27, 2013 (sent for review June 11, 2013)

domenica 10 settembre 2017

Ve l'avevo detto....

Ve l'avevo detto....
Risultati immagini per bimbo Ve l'avevo detto....

Citazioni sul senno di poi.
  • Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
  • Del senno di poi son piene le fosse.
  • Forse è nella natura umana giudicarsi con il senno di poi.
  • Il senno di poi: è come essere lungimiranti sul passato.


Quante volte mi è stata detta questa frase.
E a voi?
La usate spesso?
Siete mai stati al lunedì al bar dello sport del vostro paese il lunedì?
Pensiamo, sbagliando, di essere in grado di prevedere correttamente un evento, quando ormai si è già verificato!
In termini tecnici si chiama errore del giudizio retrospettivo, si verifica quando le persone credono di aver avuto il presentimento che qualcosa stesse per accadere prima che la cosa in questione si verificasse. In altre parole, consiste nella tendenza a credere di essere in grado di prevedere un evento, una volta che l’evento è ormai noto.
Tuttavia, concentrandoci su quello specifico esempio, dimentichiamo invece le decine di volte in cui abbiamo avuto premonizioni che non si sono assolutamente avverate.
Questo pregiudizio comune porta la gente a credere di avere un particolare intuito o una sorta di percezione extrasensoriale.Risultati immagini per mago strapazzo

Siate sinceri, ognuno di noi quando siamo alle prese con un proprio fallimento o con quello degli altri, ci sentiamo come Nostradamus, che benedetti dalla momentanea chiaroveggenza, ce ne usciamo con frasi come: “….e pensare che me lo sentivo”, “lo sapevo che sarebbe successo, non poteva che andare così!”.
Siete in grado di giurare che almeno una volta nella vostra vita,avete esclamato: “te l’avevo detto….”, tanto non ci credo!Risultati immagini per bambino che ride

Quando decidiamo di fare qualcosa, di creare una nuova attività sappiamo che non ci sono garanzie sulla riuscita economica di un’impresa; dovrebbe sapere anche che le nuove imprese falliscono a un ritmo spaventosamente alto rispetto a quelle che riescono a sopravvivere.
Molte persone sono convinte che la loro impresa sarà diversa, sarà vincente.

Ovviamente ce lo si può anche aspettare, l’ottimismo da parte dei nuovi imprenditori è molto alto, e la stessa previsione di successo si attesta su percentuali molto alte.

Uno studio chiese a 705 imprenditori che erano in procinto d’iniziare una nuova attività, di stimare le loro possibilità di successo (Casser & Craig, 2009). I ricercatori, ottenuti i risultati di stima, attesero qualche tempo per continuare la ricerca.  Il 40% degli imprenditori aveva chiuso la nuova attività.

A questo 40% fu poi chiesto: “come quantifichi le probabilità di successo che avevi stimato prima di iniziare?”

Nella prima stima, le possibilità di successo che gli imprenditori si erano dati, era una media del 77,3%. Successivamente all’esperienza negativa, gli imprenditori quantificavano la loro riuscita con una media del 58,8%.

In altre parole, il fallimento della loro attività, li aveva indotti a rivedere le loro stime originali, al ribasso. Con il senno del poi, quindi, il risultato effettivo era diventato più prevedibile e più preciso.

Il senno del poi è corretto al 100%

Questa ricerca sugli imprenditori dimostra una tendenza diffusa nel pensiero umano.
Il bias( (pron. 'baiəs) in psicologia cognitiva indica un giudizio (o un pregiudizio), non necessariamente corrispondente all'evidenza, sviluppato sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.

L'etimologia del termine bias è incerta. Il linguista Tullio De Mauro sostiene il derivare del termine specifico dall'inglese, col significato di inclinazione.[1] Il Vocabolario Treccani sceglie invece la discendenza dal provenzale, col significato di obliquo o inclinato.[2][3] ( del senno del poi è la nostra tendenza a pensare che le cose si rivelano nel modo in cui in realtà avevamo previsto, anche se non è così.)

Questo studio è uno dei tanti studi che per decenni si sono susseguiti e che han dimostrato sempre lo stesso risultato.
Le ricerche sono state effettuate anche su molti professionisti di diversi settori, quindi su gente che avrebbe dovuto avere più capacità nel limitare questa distorsione psicologica, ma non è stato così. Dai risultati delle diagnosi mediche, alle decisioni giuridiche, alle elezioni o agli eventi sportivi, questo nostro difettuccio cognitivo, si palesa sempre!

Mostriamo quotidianamente questo pregiudizio in tutti i settori della vita. Le cose che ci accadono sembrano sempre come erano destinate ad accadere.

La spiegazione del senno del poi sta nell'umana volontà di dare un senso al mondo: riteniamo sia confortante sapere che possiamo prevedere cosa ci sta accadendo e perché.

Quando riscontriamo maggiormente l'uso del senno del poi?

Nell'impressione di inevitabilità .
Il bias del senno del poi è più forte quando si può facilmente identificare una possibile causa della manifestazione. Ad esempio, la borsa ti è stata rubata perché sei un turista.
Nell’impressione di prevedibilità . Il bias del senno del poi è più forte quando si è meno sorpresi da ciò che è successo.
Il bias del senno del poi può diventare un problema quando non si vuole imparare dai nostri errori. Se gli imprenditori avessero saputo che le loro stime di successo erano distorte, avrebbero fatto le cose in modo diverso? Se i medici tirocinanti pensano che una diagnosi sia evidente fin dall'inizio, come possono imparare a considerare le alternative?


Come possiamo correggerci?
Semplice..... costringendoci a giustificare i  giudizi e pensare ai molti modi alternativi in ​​cui le cose potrebbero andare.
Ummmmmmm
Attento...
Ti sto leggendo il pensiero......
TI stai dicendo..........: “ovvio che il senno del poi funziona così!”

Al prossimo articolo.

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