mercoledì 10 aprile 2013

CORSO OBIETTIVI


PNL: cervello istruzioni per l'uso



CORSO OBIETTIVI

Chi sa concentrarsi su qualche cosa e perseguirla come unico scopo ottiene, alla fine, la capacità di fare qualsiasi cosa.M.Gandhi

Ti sei mai chiesto cosa desideri veramente?
Sei soddisfatto di ciò che hai?
Sei sano ed equilibrato?
Sai cosa vuoi in ogni ambito della vita?
Ti sei posto degli obiettivi ben formati per definire il tuo futuro?

"Se sai veramente quali cose vuoi ottenere dalla vita, è incredibile come le opportunità arriveranno per permetterti di averle" John M. Goddard
Ci sono persone che sembrano non ottenere mai nulla. Queste persone non ottengono nulla per il semplice fatto che non sanno definire cosa vogliono.
Sapere ciò che vuoi e definirlo con chiarezza e precisione ti rende responsabile. Cioè abile di rispondere, di agire, di fare qualcosa di concreto verso quell’obiettivo.

se non sai dove stai andando,
molto probabilmente arriverai altrove”
Yogi Berra

Volete assumervi la responsabilità della vostra vita?.........
Lo vuoi!!!! Ok 
Ti aspettiamo al corso.
e
studiate perché e' l'asino che tira il carretto
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Durata:
un giorno.
Date:
Domenica 19 Maggio 2013 in Monferrato
Quote:
€ 130 (€ 50 all'iscrizione)
Nota bene:
La quota di partecipazione al corso Obiettivi comprende la frequenza al corso, 2 pause caffè e il pranzo.
Orari:
dalle 10.00 alle 18.00
Per iscrizioni:
cervelloipu@email.it
inserite la vostra mail, nome, cognome, numero telefonico. Vi contatteremo al più presto
O compila con i tuoi dati per l'iscrizione:

Nome __________________Cognome________________________nato il___________________

a_____________________ residente______________________via_________________________

professione___________________________ recapito telefonico____________________________

email__________________________________________________________________


allegare copia fotostatica documento d'identità
Acconto da versare all'iscrizione 50 euro sul conto IBAN IT14 P030 6955 8811 0000 0800 149
BIC BCITITMM


Firma

lunedì 8 aprile 2013

Amicizia .... finché abbiamo degli amici il presente vale la pena di essere vissuto


Amicizia .... finché abbiamo degli amici il presente vale la pena di essere vissuto 

Foto





Mappa dei livelli di pensiero

Sarete penso un poco confusi ...... un titolo che fa riflettere ..... dei filmati molto interessanti .... e cosa hanno a che fare queste 2 immagini?
Rifletteteci un attimino........TIC ...... TOC 

Come posiamo renderci conto se un'amicizia è sincera?

Uno scorpione  vuole attraversare un fiume ma non sa nuotare.
Chiede a una rana  di traghettarlo. La rana non si fida ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura”.

"È la mia natura”

L'amicizia, se analizziamo la scala dei livelli logici, da un mio punto di vista, riguarda i livelli più alti: chi e spirito.
E come al solito partiamo da lontano ........


Secondo voi oggi si può ancora parlare di legami di amicizia?
Se ci penso ... questa domanda la definirei una orzata per non essere scurrile.
Cosa vuol dire oggi?
Ieri era diverso?
Chi dice si lo inseriamo nella confezione da 6 di orzate.
Da quando sul pianeta terra si è iniziato ad interagire tra esseri umani i rapporti di amicizia si sono instaurati e sono andati avanti invariati sino ad i giorni nostri.
Analizziamo come comunemente ed erroneamente l'essere umano intende l'amicizia.
Negli affari viene intesa come opportunità per fare utili . Nella politica  per il potere .
Gli amici di vicinato, lavoro o di vacanza e quando cambiamo residenza, lavoro o  terminiamo la vacanza finiamo per lasciare i vecchi amici con la rpomessa di rivederci .....  .
E..... dove vogliamo lasciare gli amici che ti permettono situazioni di privilegio ..... la raccomandazione .... il posto di lavoro .... il posto prima di altri in ospedale .... la casa ad affitto agevolato ... la pensione di invalidità   ... l'aiuto nell'usare il computer ..... il consiglio giusto...... e il vaffanculo? Ci si lamenta dello sfruttamento infantile ... della prostituzione ... dei lavoratori ... e degli amici???????????? 

 Il mondo moderno (Teoria di Talcott Parsons, Il sistema sociale, Comunità, Milano 1965) è caratterizzato dal passaggio dai ruoli particolaristici, ascritti, ed emotivi a ruoli universalistici, acquisiti e neutrali. L'amicizia appare, perciò, come un anacronismo e, per di più, fonte di ingiustizia. In una società giusta le posizioni vanno attribuite non in base all'amicizia, ma al merito valutato in modo imparziale. I servizi sociali devono erogare le loro prestazioni non ai raccomandati, ma a tutti. Un sistema amministrativo infiltrato dall'amicizia è clientelare, mafioso, ingiusto. Molti, perciò, pensano che l'amicizia sia una sopravvivenza del passato. Qualcosa come la lealtà feudale, oppure la magia o il folklore. Secondo costoro l'amicizia, col passare degli anni, perde di importanza, ed il suo destino è di scomparire per lasciare il posto a rapporti impersonali ed obiettivi. Altri ritengono che l'amicizia riuscirà a sopravvivere, ma confinata accuratamente alla sfera dell'intimo, senza alcuna contaminazione con gli affari, i pubblici uffici e la politica.

Sono abituato a finire le frasi e quella penso più famosa dovrebbe suonare così:
un amico è per sempre .......... o almeno fino a quando ti torna utile.
Il sentimento dell'amicizia continua ad essere una componente essenziale della nostra vita e ritengo che la sua struttura essenziale, ciò che la distingue da tutti gli altri tipi di relazione interpersonale, non è cambiata.
Confucio  elencava cinque tipi fondamentali di relazioni interpersonali.
La relazione fra imperatore e suddito, quella fra padre e figlio, la relazione fra uomo e donna e quella fra fratello maggiore e fratello minore. Tutti e quattro questi tipi di relazione sono gerarchici, fra superiore ed inferiore.
Esiste però una quinta relazione che non è gerarchica, ma avviene fra uguali: è l'amicizia.
La parola amicizia non ha un solo significato, ma diversi.
Per Aristotele  la distinzione più importante è quella fra amicizia fondata sull'utile e quella fondata sulla virtù, l'unica che merita il nome di vera amicizia (Aristotele, Etica Nicomachea, Laterza, Bari 1979, pag. 195 e segg.).
Usiamo quindi delle parole che meglio identificano la relazione, nella maggioranza dei casi, la parola amicizia ha ben poco a che fare con quello che noi intendiamo quando pensiamo ad un vero amico.

Semplici conoscenti. La maggior parte delle persone che consideriamo nostre amiche sono, in realtà, solo dei conoscenti. Persone, cioè, che non ci sono lontane come la totalità amorfa degli altri. Sappiamo che cosa pensano, che problemi hanno, li sentiamo affini, ci rivolgiamo a loro per aiuto e li aiutiamo volentieri. Abbiamo con loro buoni rapporti. Però non abbiamo una profonda confidenza, non raccontiamo loro le nostre ansie più segrete. Vedendoli non ci sentiamo felici, non ci viene spontaneo di sorridere. Se hanno successo, o ricevono un premio, o hanno un colpo di fortuna, non ci sentiamo felici come se fosse successo a noi. In molte amicizie di questo tipo c'è addirittura invidia, maldicenza, antagonismo. I rapporti ostentatamente cordiali, talvolta, coprono una realtà conflittuale, o una profonda ambivalenza. Certo, queste persone non ci sono estranee, ci sono anzi vicine.

Solidarietà collettiva. Gli amici sono tutti coloro che stanno dalla nostra parte, per esempio in una guerra. Da un lato gli amici, dall'altro i nemici. Questo tipo di solidarietà non ha nulla di personale. Colui che porta la mia stessa divisa è amico; ma di lui non so nulla. A questa stessa categoria appartengono le forme di solidarietà che si costituiscono nelle sette, nei partiti e nelle chiese. I cristiani si chiamano fra loro fratelli o amici. I socialisti compagni, i fascisti camerati. Siamo sempre, però, in presenza di legami collettivi, non di rapporti rigorosamente personali.

Relazioni di ruolo. Abbiamo qui l'amicizia secondo l'utile, sia quella dei soci in affari, sia quella dei politici. Questo tipo di legami ha ben poco di affettivo, e dura finché dura l'utile da salvaguardare. Vi troviamo, inoltre, molte relazioni professionali, fra colleghi di lavoro e fra vicini di casa.

Simpatia e amichevolezza. Relazione con persone con cui ci troviamo bene, che ci sono simpatiche, che ammiriamo. Anche in questo caso, però, occorre essere prudenti ad usare l'espressione amicizia. Spesso si tratta di stati emotivi labili, superficiali.

Confrontiamo ora l'amicizia con una forma di amore con cui, spesso, viene confusa (per esempio  J.M. Reisman e, ancor più gravemente, A. Douglas, Friends: a trae story of male love, Coward, McCann & Geoghegan, New York 1973. Lo stesso avviene nel caso del bel libro di Robert Brain, Friends and Lovers, Basic Brooks, New York 1976.): l'innamoramento .
Sgombreremo il campo mostrando che sono due fenomeni diversissimi, addirittura opposti. L'innamoramento è un fatto, un accadimento, che ha un inizio definito. Alla sua origine c'è lo stato nascente (Francesco Alberoni, Innamoramento e amore, Garzanti, Milano 1979), una folgorazione, una rivelazione. L'amicizia, invece, non diventa se stessa con una rivelazione unica iniziale, ma con una serie di incontri e di approfondimenti successivi.
Un'altra differenza fra innamoramento e amicizia è che non esiste un innamoramento vero ed uno meno vero. Non ci sono gradi di innamoramento: moltissimo, molto, abbastanza, un poco. Se dico «sono innamorato», dico tutto. L'innamoramento segue la legge del tutto o del nulla. L'amicizia, invece, ha tante forme e tanti gradi. Va da un minimo verso un massimo di perfezione. L'amicizia può essere piccola, solo un moto dell'animo, oppure grande, grandissima. L'innamoramento è perfetto fin dall'inizio. L'amicizia, invece, muove verso il di più. Quando parliamo di amicizia abbiamo presente sempre anche un ideale, una utopia.
L'innamoramento è una passione.
Nella passione c'è, infatti, sempre anche un soffrire. L'innamoramento è estasi, ma anche tormento. L'amicizia, invece, ha orrore della sofferenza. Quando può la evita. Gli amici si cercano per stare bene insieme. Se non ci riescono, tendono a lasciarsi, a mettere un po' di distanza fra di loro. Un'altra fondamentale differenza è che io posso innamorarmi di qualcuno e non essere corrisposto. Non per questo cesso di essere innamorato. L'innamoramento nasce senza reciprocità e ne va alla ricerca.
L'amicizia, invece, richiede sempre, mi pare, una qualche reciprocità. Io non resto amico di uno che non è mio amico.
Nell'innamoramento costa sempre una terribile fatica lasciare chi si ama. Per liberarmi di un innamoramento non corrisposto, io devo esercitare una violenza su me stesso, odiare l'altro. Ma l'odio per l'amato è, a sua volta, una sofferenza, la più atroce delle sofferenze. Nell'amicizia, invece, non c'è spazio per l'odio. Se io odio un mio amico non sono più suo amico, l'amicizia è finita. Nell'innamoramento la persona amata è trasfigurata. È ad un tempo lei stessa e più che lei stessa. L'amato è duplice: il concretissimo essere davanti a me e la divinità che incorpora in sé tutto il possibile del mondo, tutto ciò che io proietto in lui. L'amore è rivelazione di qualcosa che ci trascende. La preghiera verso l'amato è un grido di disperazione. L'amico, invece, non è trasfigurato.
Dall'amico mi aspetto che condivida l'immagine che ho di un me stesso o, perlomeno, che non se ne allontani troppo. Anche se la sua valutazione è positiva, non deve essere esagerata. Se è troppo favorevole mi dà l'impressione di adulazione. Se è troppo negativa, se si allontana troppo da ciò che io penso di me, allora non mi rende giustizia e, quindi, contraddice una esigenza base dell'amicizia. I due amici, cioè, devono avere delle immagini reciproche simili. Non identiche, naturalmente, perché allora non ci sarebbe nulla da scoprire, ma senza eccessive dissonanze. Da un amico, perciò, io mi aspetto che non mi fraintenda. Tutti mi possono fraintendere, ma non un amico. Se un amico mi fraintende, è finita.
Guardiamo ora la scala dei livelli logici l'amicizia si posiziona sulla identità e sullo spirito quindi tutto ciò che avviene al di sotto non deve andarla ad intaccare.
Se commettiamo un torto nei confronti di un amico .. il torto è un comportamento molto al di sotto del livello della amicizia. Se si è veramente amici qualsiasi cosa accada o si dica, rientrando nei livelli inferiori dei livelli logici, non va ad intaccare il sentimento.
Se un pagliaccio fa ridere i bambini in un reparto oncologico (comportamento) non vuol dire che è una persona stupida (identità).
State molto attenti al subdolo meccanismo del "se ...... allora sei..."
Il mio personale concetto di amicizia è accettare la persona così com'è ... con le sue paturnie e le sue convinzioni, il suo carattere, le sue scelte, ecc. e dare tutto me stesso incondizionatamente al di la del giudizio altrui e della propria vita.
Spero che al di la di cosa pensano i sociologi siate in tanti ad arricchire il mondo di sentimenti sinceri.
Attendo i vostri commenti.

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lunedì 1 aprile 2013

Come influenzare positivamente la vita del nostro cervello ed i segreti per essere felici


Come influenzare positivamente la vita del nostro cervello ed i segreti per essere felici




Penso che siate concordi con me nell'affermare che noi siamo il nostro cervello e se lui funziona alla perfezione anche noi ci sentiamo alla perfezione.
La ricerca scientifica ha portato a comprendere che sia l'ambiente che lo stile di vita influiscono sul funzionamento del cervello.
Ricerche condotte anche in Italia,  dai ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Istituto di Neuroscienze (IN) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, hanno dimostrato come l’ambiente influisce sul nostro cervello e può regolare e cambiare il comportamento,riuscendo a curare anche alcune malattie. 
Una vita priva di stimoli, comoda danneggia il cervello.
Una vita piena  di stimoli fisici, intellettuali, sociali e affettivi ha numerosi effetti benefici sull'organismo  migliorando le capacità nei compiti di apprendimento e memoria e giungendo persino a rallentare, in modo anche notevole, i processi di invecchiamento. 
Quindi come possiamo fare per restare giovani mentalmente?
La prima cosa da fare è muoversi ...... le ricerche hanno dimostrato in modo evidente che l’esercizio previene il processo di invecchiamento del cervello, e sicuramente migliora la memoria.
L’esercizio aumenta lo sviluppo dei capillari e questo significa una maggiore irrorazione sanguinea, più nutrimento e un maggior apporto di ossigeno, fondamentale per la salute dei nostri neuroni.

Secondo passaggio cerca di ridurre lo stress: tieniti del tempo libero, impara tecniche di rilassamento, evita l’iperprogrammazione e ricordati di non addossarsi responsabilità non necessarie.

Terzo passo ... nutrilo ... lo stomaco è un ottimo alleato.
Noi tutti abbiamo sentito parlare degli antiossidanti come anticancerogeni.
Tutti gli alimenti che contrastano i radicali liberi, sono ottimi per il cervello.

Quarto... evitare la routine, abbracciare nuove esperienze sensoriali, stimolare la  mente e il corpo ponendoli a confronto con nuove situazioni.

Impara qualcosa di nuovo, ci sono milioni di cose che ti possono piacere: giocare a ping pong o a bridge, fare le parole crociate o il sudoku, imparare a ballare il tango o una nuova lingua, e se ancora ancora non ti senti abbastanza stimolato, va bene anche il calcolo differenziale e la teoria del caos. Gli esperti consigliano fortemente qualsiasi cosa che focalizzi la tua attenzione, tenga il cervello in modalità apprendimento e che resti impresso nella tua memoria.



Quinto ... trova il tempo di dormire.
Sia che tu stia cercando di migliorare i conti famigliari, sia che stai meditando di fare un mutuo per la nuova casa, dormirci sopra, è una tecnica che funziona.
I ricercatori di Harvard hanno dimostrato che dopo una buona notte di sonno, le possibilità dei partecipanti di trovare soluzioni ai problemi proposti raddoppiavano.

Sesto ....adotta uno stile di vita adeguato al nostro obiettivo: seguire una dieta varia ed equilibrata, ricca di nutrienti, dormire a sufficienza, evitare il fumo, bere moderatamente.

Settimo ... Divertiti!!! .... usa l’umorismo, la cioccolata, lo sport e il sesso – stimolano le dopamine, i messaggeri del benessere responsabili del nostro sentirci bene.

Ottavo.... miglioriamolo ... mi guardo attorno e vedo la maggior parte delle persone ossessionate dalla bellezza, ma  per i ruoli chiave si cercano persone mature e di provata esperienza, ma cos'è la saggezza a livello neurologico?
Le persone con l’età accumulano milioni di possibili scenari sociali e registrano milioni di fatti e eventi.
Migliorano le capacità strategiche e organizzative, la gestione delle interazioni sociali e il saper gestire situazioni complesse. Con l'avanzare dell’età alcuni aspetti del vostro cervello miglioreranno … come un buon vino.

Diciamo che proprio tutti non migliorano con l'età .... alcuni .... pochi ...... gli altri per rimanere sul tema del vino sono adulterati con l'metanolo.

E...... la ricetta della felicità?
Prendersi la responsabilità della propria vita ... penso basti questo ... evitare il "ma tu......" oppure "tizio ha sbagliato ...." ..... o ... "sono rimasto deluso ....." Assumetevi la responsabilità della vostra vita, salute, lavoro ponetevi le domande giuste .... sono nel posto corretto? So cosa devo fare? Come applicare ciò che so? ecc. e una volta che avete finito di piangervi addosso entrate nella parte dell'uomo o donna ..... non lo sapremo mai ... della persona dolce, affettuosa e generosa. Per quanto riguarda il peggio ... come si fa nella stesura degli obiettivi prevedetelo e impostate le procedure di correzione.
Torniamo a noi ... 7 comandamenti per essere felici:

Siate positivi....   trovate un momento di tempo per scoprire il lato positivo in ogni situazione.

Siate ambiziosi  agite strutturando correttamente gli obiettivi ... le persone fallimentari o agiscono senza pensare o pensano senza agire.

Rilassatevi e pensate .... la meditazione  ci aiuta a gestire più efficacemente la nostra reazione allo stress e a riprenderci più in fretta da eventi traumatizzanti

Fatevi del bene ...... non importa che siate davvero dolci, affettuosi, generosi,   l'importante è che sappiate anche voi calarvi in queste emozioni, come un attore che entra nella parte

Sfruttate i malumori .. prepararsi al peggio, cercando di prevedere cosa può andare storto, ci può aiutare, basta che non si trasformi in un’ossessione, e rimanga sul terreno concreto.

Trovate la vocazione ....  perseguite i vostri obiettivi ma ricordate: ciò che conta è il cammino, non il risultato.

Coltivate l’ottimismo  Sonja Lyubomirsky, dell’Università della California, ha identificato 12 attività che rendono felici: esprimete la vostra riconoscenza; coltivate l’ottimismo; evitate ogni forma di ossessività per quello che fanno gli altri; siate cortesi, più del normale; trovate tempo per gli amici; sviluppate strategie per affrontare le difficoltà; imparate a perdonare; appassionatevi a qualche attività e siate pronti a esplorare nuovi orizzonti; gustatevi le gioie della vita; puntate sempre verso obiettivi importanti; coltivate il senso religioso e la spiritualità; e fate pratica.

Per approfondire:
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