venerdì 8 giugno 2012

La Rivista "Scienza e Conoscenza"

Scienza e Conoscenza, la scienza che .........
 non ti aspetti.

Anteprima Rivista Scienza e Conoscenza - Numero 40


Scienza e Conoscenza, ...... come mai la scienza che non ti aspetti?
Chi segue i miei blog  si e' accorto che più volte parliamo di argomenti sconosciuti al grande pubblico.
Scoperte, tecniche, indagini scientifiche delle quali nei media tradizionali, se vengono trattate, sono poste in televisione in orari impossibili e sulla carta stampata in trafiletti minuscoli a fondo pagina.
La rivista 'Scienza e Conoscenza' è uno strumento di informazione  sulle ricerche scientifiche di frontiera e lo sviluppo della consapevolezza su scala personale e globale. 



Scienza e Conoscenza è il piacere di sfogliare e leggere gli argomenti  dibattuti della conoscenza: dalle neuroscienze  alla coscienza , le scoperte mediche  , biologia , la fisica quantistica quasi completamente ignorata nelle scuole  la matematica  , l'astronomia  ed anche l'archeologia .
Siamo immersi in un mondo superficiale dove l'ignoranza regna sovrana, dove il più furbo va avanti ....... dove molti uomini si sono resi al pattume informativo di radio, giornali e televisione.
Ritengo di non essere così e sicuramente nemmeno voi ......... non stareste leggendo questo articolo.
L'evoluzione dell'uomo passa dalla cultura ........ Scienza e Conoscenza oggi è la cultura libera e indipendente in campo scientifico, filosofico e culturale.
Questo mese articoli interessantissimi per la vostra salute ed il cambiamento ..... ecco alcuni assaggi.
Lo sapete che per rimanere in salute bisogna privilegiare alimenti alcalini?
E sapete tutto sui  terremoti?
E sulle intolleranze alimentari?
E ...... 
Eccovi un assaggio:


Anteprima Rivista Scienza e Conoscenza - Numero 40


Indice:


Rivista 40
Scienza e Conoscenza giunge allaquarantesima uscita e ci sembra proprio di averne fatta di strada dal primo numero apparso oltre dieci anni fa. 
Il quarantesimo numero lo festeggiamo con la messa on line del nuovissimo sito internet, rinnovato nella grafica, ma soprattutto nelle funzionalità e nei servizi destinati ai lettori e agli abbonati.Scienza e Conoscenza 40 è dedicato al tema del ph ovvero alla questionedell'acidità dell'organismo come causa della genesi di molte malattie nel corpo umano: un paradigma interessante e sempre più condiviso all'interno del mondo scientifico che pare rispondere a molti quesiti biologici sinora rimasti irrisolti. In questo numero trovate una presentazione dell'approccio dietico acido-base, le nuove ricerche relative all'efficacia del bicarbonato di sodio e di altri composti con proprietà anti-acide nella cura e regressione delle malattie tumorali, la rubrica di medicina dell'informazione curata dal dottor Baldari centrata sulle intolleranze alimentari e la loro risoluzione. E siccome il primo nostro numtrimento non è il cibo, bensì il respiro, vi invitiamo con il cuore a leggere l'interessante intervista del maestro di Yoga Kundalini Ram Rattan Singh e il lavoro che sta svolgendo la dottoressa Fiamma Ferraro con il metodo Buteyko.
Speriamo che questo focus su ciò che portiamo dentro al nostro corpo sia gradito a tutti voi che continuate a leggerci e sostenerci con entusiasmo.

Alcuni articoli della rivista: 




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sabato 19 maggio 2012

Emozioni vere e simulate


Emozioni vere e simulate


Gli studi di tipo interculturale che le ricerche sui bambini ciechi confermano l’origine innata delle espressioni che facciamo per esprimere le emozioni.
Proprio per il carattere innato dell’ espressione delle emozioni e per la conseguente facilità con cui gli altri possono percepirle e decodificarle, è pratica comune tentare di nascondere i propri sentimenti, cercando di apparire  impassibili o dando luogo ad espressioni facciali non congruenti con l’emozione provata.


Ritengo che sia impossibile produrre un’espressione facciale realistica quando non coincide con lo stato d’animo realmente provato.
Gli studi di Ekman e Davidson hanno confermato le osservazione di un neurologo del 19° secolo Guillaume-Benjamin Duchenne de Boulogne, secondo il quale i sorrisi genuinamente allegri comportano la contrazione della porzione laterale del muscolo orbicolare dell’occhio, a differenza di quanto avviene nei sorrisi simulati o comunque nei sorrisi di convenienza, come avviene nei saluti tra le persone.


Quando sorridiamo entra in azione anche il muscolo zigomatico  detto muscolo del riso.
Il muscolo zigomatico obbedisce strettamente alla volontà, l’orbicolare degli occhi è chiamato in gioco soltanto dalle emozioni vere dell’anima; la falsa gioia, la risata ingannevole non possono provocare la contrazione di quest’ultimo muscolo.
Non è quindi solitamente possibile riprodurre volontariamente e perfettamente una emozione in assenza dell’emozione stessa
Quando si verifica questa scissione tra i nostri pensieri e la nostra espressione, il nostro corpo finisce con il trasmettere segnali contraddittori, dato che altre parti del corpo sono meno facilmente controllabili o, per meglio dire, falsificabili.
Così se una persona sorride amichevolmente e contemporaneamente stringe i pugni, è come se il suo viso dicesse”sono felice” mentre le sue mani dicono “ sono arrabbiato”. Quale di queste due azioni è quella vera?


Secondo Desmond Morris (1981)  dovremo dare credito ai pugni  stretti piuttosto che al viso sorridente  , perché i segnali di gambe e piedi sono meno facilmente falsificabili.
 Morris ha stabilito una scala  di credibilità in ordine decrescente dei vari tipi di azione.

Segnali automatici sotto il controllo del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), come impallidire, arrossire, sudare. 
Si tratta dei segnali più sicuri perché è praticamente impossibile imparare a controllarli. dovuti a modifiche fisiologiche per lo più legate all'azione del SNA. Proprio perché non simulabili, sono i segni più utili per distinguere elementi veri da quelli falsi, anche se si verificano di solito solo negli stadi più intensi delle emozioni. 
Movimenti di gambe e piedi  
Sono le parti del corpo che sfuggono più facilmente al controllo volontario, proprio perché nelle più comuni interazioni sociali l’attenzione si concentra sulle espressioni facciali. 
Si può anzi dire che tanto più una parte del corpo è lontana dal viso tanto meno le viene attribuita importanza
Azioni rivelatrici sono:
inquieti spostamenti delle gambe e calci all’ aria dei piedi, indice di un impulso inibito di fuga in persone che sembrerebbero contente di restare dove sono;
posture rigide e forzate delle gambe che contraddicono i gesti amichevoli delle mani, l’incrociarsi delle gambe, con le sue molte varianti: incrociate all’altezza delle ginocchia, accavallate con una caviglia appoggiata sulla coscia, incrociate a livello delle caviglie.

Queste varianti hanno in comune un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo. 

Segnali del tronco

La posizione del tronco è un’eccellente guida per determinare il vero stato d’animo del soggetto nelle più comuni relazioni sociali.
La postura, infatti, riflette il tono muscolare di tutto l’organismo; così sarà difficile per un uomo eccitato assumere con il tronco una posizione abbandonata, mentre un interlocutore annoiato, per quanto si sforzi, non riuscirà a mantenere una postura di vigilanza. Anche se sorriderà, aggrotterà le sopracciglia, o annu­irà o perfino assentirà, i segnali trasmessi dal suo tronco sono in grado di tradirlo.
Anche se in genere siamo sufficientemente in grado di controllare coscientemente la nostra postura per mantenere una posa vigile, il controllo che l’interlocutore può esercitare comincia ad allentarsi quasi impercettibilmente e il corpo scivola nella postura di abbandono tipica della persona annoiata.
Il soggetto può ad un certo punto accorgersi di ciò che sta succedendo e risollevarsi con uno scatto. Se riesce a simulare bene, riuscirà a far passare questa correzione posturale come parte di un segnale affermativo, magari annuendo mentre si risolleva. Se l’atto di risollevarsi, però, manca di finezza, chi parla coglierà il segnale sentendosi a disagio e, pur senza sapere perché, borbotterà un “. Ma io sto davvero parlando troppo”. 

Gesticolazioni delle mani non identificate  
Sebbene siano un poco più controllabili delle gambe, dei piedi e del tronco, neppure le mani lo sono perfettamente. 
Sono in vista più spesso di altre parti del corpo e possiamo vederle muoversi davanti a noi mentre parliamo, solitamente non ci concentriamo sui loro movimenti, di cui siamo, quindi, semiconsapevoli. 
Molte azioni manuali sono solo vaghe e indefinite spinte cui non è stato imposto alcun nome e sono, quindi, gli elementi meno controllabili. 
Immaginate di vedere un politico che sferra vigorosi pugni sul tavolo mentre sostiene la necessità della pace, osserviamo evidentemente un segnale contraddittorio; sarà in questo caso opportuno credere alle mani e diffidare delle parole.

Gesticolazioni delle mani identificate 
Diversamente dalle comuni gesticolazioni di cui abbiamo solo vaga coscienza, alcune azioni manuali sono gesti decisi ed eseguiti volontariamente.
Proprio perché azioni deliberate, quando appaiono in un segnale contraddittorio, non danno garanzia di essere vere e sono altrettanto sospettabili delle espressioni facciali. 

Espressioni facciali. 

Mentire con le espressioni facciali non è difficile, perché ciò che avviene sul nostro volto è quasi del tutto presente alla coscienza. ................................Quasi, ma non del tutto.
Possiamo facilmente falsificare voce, risata, broncio.
Quanti sorrisi di cortesia avete visto che conferiscono al viso una espressione fissa, quasi prefabbricata e che non corrisponde allo stato d’animo reale.

Ci sono, però, altre espressioni facciali che sono diventate unità di comportamento, molto più difficili da falsificare. Con le sue centinaia di tensioni e rilassamenti - una maggior tensione sulla pelle della fronte, un piccolo movimento in dentro delle labbra, un lieve restringimento degli occhi - il volto può esprimere un cambiamento di umore senza quasi cambiare radicalmente espressione.
Per esempio, se si sorride quando in realtà si è tristi, il sorriso sarà probabilmente un po’ distorto dagli angoli della bocca che si rifiutano di sollevarsi nella posizione appropriata al resto del volto.

Proseguiamo la prossima settimana.

Per approfondire:
La Seduzione delle Bugie

Le Bugie dei Ragazzi
Frottole, imbrogli, spacconate: perchè i nostri figli ricorrono alla menzogna?

Giù la Maschera
Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso

I Volti della Menzogna
Gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali
Buono

Te lo Leggo in Faccia
Versione nuova
Buono




sabato 12 maggio 2012

Cosa sono le emozioni e su quali organi agiscono 2


Cosa sono le emozioni e su quali organi agiscono
 2
La prima parte la trovate qui

Partiamo dal Fegato con Cistifellea o Vescicola Biliare che associamo alla rabbia e alla dinamicità.

Rabbia e dinamicità
È l'emozione propria del Fegato (rodersi il fegato). Può assumere diverse connotazioni, incluse l'irritabilità, la frustrazione, la gelosia e la collera. 
La rabbia fa salire la bile. 
Un sapore amaro in bocca, occhi arrossati o giallognoli, rossore sul viso e sul collo, vertigini e soprattutto  mal di testa pulsanti , contratture muscolari, sonno disturbato, problemi agli occhi come congiuntiviti, fotofobia, occhi rossi o vista annebbiata sono sintomi e segni di problemi al fegato. 
Se repressa la dinamicità della rabbia abbiamo indolenzimento, dolore e sensazioni di oppressione, costrizione e gonfiore. Qualsiasi connotazione di questa emozione può sconvolgere lo Stomaco e la Milza-Pancreas. L'energia prodotta dall'emozione  causa nausea, acidità, vomito e diarrea.
L'emozione positiva legata al Fegato è il coraggio: molto spesso nella vita ci manca il coraggio di affrontare determinate  situazioni, di  realizzare i nostri  sogni, di apportare cambiamenti, ed ecco comparire la frustrazione, l'irrequietezza.
Quando le  emozioni  sono molto represse  e non  riescono  a liberarsi, si dirigono verso  l'interno causando astenia o depressione.




Cuore con Intestino Tenue associati agli stati di gioia e chiusura al mondo esterno.

Gioia



È l'emozione del Cuore. calma la mente . Il Meridiano detto Maestro del Cuore porta gioia e felicità al Cuore, dato che interviene come mediatore e regolatore nei rapporti interpersonali. Si dice che un'eccessiva stimolazione dei sensi o un eccessivo e appassionato abbandono all'eccitazione e al piacere distraggono e disturbano la mente e il Cuore, facendo divampare il fuoco. Un' eccessiva esuberanza suggerisce uno squilibrio del Cuore.


Reni con Vescica associati alla paura, terrore, timore di non essere all'altezza.


Paura


La paura è associata ai Reni e colpisce la 'cavità dello Stomaco (da qui il detto "ho avuto tanta paura che me la sono fatta addosso"). 
Nei bambini può manifestarsi come paura notturna o enuresi. 
Gli adulti con deficienze renali (paure infantili portano al trapianto) e debolezza costituzionale possono anche essere soggetti a paure e ansie 'irrazionali', insonnia, sudorazione spontanea e secchezza delle mucose della bocca. 
Una paura difficile da accettare può a volte essere inconsciamente trasferita in una forte pulsione a intraprendere attività o passatempi pericolosi che giustificano il confronto con la paura. Ma se la causa profonda della paura non viene individuata o mal gestita abbiamo anche il coinvolgimento di fegato e cuore (es. si parte con aritmia sino a complicanze più gravi.)


Terrore


Questa emozione è simile alla paura, ma molto più intensa. È identica allo shock associato a traumi fisici o emotivi. colpisce i Reni e il Cuore.
Il Cuore soffre per il grave disordine che si crea nella mente,
Lo shock è caratterizzato da perdita della memoria, disorientamento, palpitazioni, capogiri, tremore, sudorazione e perdita di coscienza. 
Uno shock non risolto blocca l'energia, causando esaurimento.





Polmoni con Intestino Crasso associati al dolore, alla tristezza, al sentirsi scarichi o carichi di energia.

Tristezza o dolore

La tristezza deriva dalla delusione o, in casi più gravi, dalla separazione e dalla perdita. 
Colpisce principalmente i polmoni, esprìmendosi attraverso il proprio 'suono': il pianto. 
La tristezza viene percepita e provata nel cuore e quindi influisce su tutto il torace, producendo pesantezza, affanno respiratorio, affaticamento e depressione. 
Tutti abbiamo bisogno di tempo per manifestare la nostra tristezza o il nostro dolore e i rituali che consentono di affrontare i cambiamenti o le perdite probabilmcnte ci aiutano a superare queste emozioni

Milza con Stomaco associati all'equilibrio, alla pensosità, alle preoccupazioni.


Preoccupazione

La preoccupazione deriva dall' insicurezza e richiama il sostegno, il nutrimento e le cure neonatali. 
La preoccupazione crea 'nodi' o impedimenti contraendo il torace e le spalle e ostacolando la respirazione. 
La preoccupazione può farci sentire paralizzati.


Pensosità

Questa emozione è simile alla preoccupazione, ma si riferisce specìficamente alla nostra capacità di svolgere il lavoro mentale.
Milza-Pancreas possono soffrire a causa di un eccessivo lavoro mentale, aggravato dalla mancanza di esercizio fisico e da un consumo irregolare dei pasti. 
Le conseguenze sono: debolezza, cattiva digestione e catarro. 
La sofferenza di Milza-Pancreas può manifestarsi sotto forma di ossessione per l' ordine e per i dettagli che porta, per esempio, a compilare liste interminabili o a contare le calorie di ogni pasto.


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