sabato 6 marzo 2010

Milton Model: Hypnotic modelli linguistici, 4 IDEE

4 IDEE

  • Ogni comportamento ha una intenzione positiva.
  • Ogni persona agisce utilizza la scelta migliore a sua disposizione e in base alle circostanze in cui si trova.
  • Il rispetto per il modello che l'altra persona ha del mondo.
  • Non ci sono clienti resistenti, solo terapeuti inflessibili. 

Anche voi, come me, trovate corrette queste affermazioni?
Aspetto le vostre considerazioni.


Chi l'avrebbe mai detto?

mentre leggete l'articolo e imparate cose nuove rilassatevi con un po' di musica.
Questo video mi commuove ogni volta che lo vedo.
Now.
Il Milton model sono un insieme di modelli linguistici che incoraggianol'ascoltatore ad entrare all'interno di se stesso e ad allontanarsi da dettagli e contenuti della sua mente conscia  per passare a livelli più elevati di pensiero e gli stati più profondi della mente.  
Alcuni modelli sono utilizzati per stabilire uno stato di trance (o tempi di inattività o di rilassamento del corpo).
Altri modelli sono utilizzati per allentare il modello del mondo dell'ascoltatore  da cui egli esprime i suoi comportamenti attuali e di prendere in considerazione una interpretazione più ampia di ciò che è possibile.
Si noterà che molti di questi modelli linguistici sono identici a quelli del  Meta modello. 
La differenza e' che per il modello Meta, il cliente è vago e facendo delle domande specifiche possiamo aiutarlo a far chiarezza sul suo problema.  
Per il modello Milton  usiamo alcuni modelli linguistici, ma questa volta per essere vaghi in modo che il cliente può facilmente andare in trance e dalle suggestioni vaghe scegliere un corso d'azione proposto che affronterà il suo problema.
 


Di seguito c’è una serie di esempi sull’utilizzo del Milton Model



                        Implicazione di causa ed effetto





 Implica che una cosa tira l'altra o le cause.
Consiste nell'unire  due elementi in un legame di causa ed effetto: la prima parte causa la seconda, se la prima parte è vera lo è anche la seconda.
“prima parte” ==> “Seconda parte”
“Prima parte” perché, allora “seconda parte”
“se sei arrivato fino a qui” allora “hai il potere di cambiare”
“quando la tua mano” tocca la faccia “i tuoi occhi si chiudono”
“tu non devi più magiare tanto” perché “così tante persone hanno bisogno di te”



                               Equivalenza complessa


E’ una suggestione di implicazione attraverso l’equivalenza di due elementi che non sono in relazione logica tra loro.
La formula che descrive l’equivalenza complessa è nella forma
“prima parte” = “seconda parte”
Se quanto affermato nella prima parte è vero allora è vero anche quanto affermato nella seconda.
"Essere qui significa che sarà possibile cambiare facilmente."
Per realizzare un’equivalenza complessa, basta sostituire il segno “=” con significa, vuol dire che, oppure con un altro verbo se non è possibile utilizzare significa nel contesto della frase.


                                   Comando innestato




                                  

Il comando innestato è una suggestione inserita nella normale conversazione. 
Per questo passa inosservato e viene evidenziato durante la formulazione delle suggestioni modificando leggermente il tono della voce, con una sottolineatura analogica che viene avvertita dall’inconscio del soggetto ma che deve essere assolutamente inavvertita dalla sua coscienza, che si sentirebbe altrimenti manipolato da questa manovra.
Comando da innestare: “ti senti veramente eccitato da questa idea”
“… quindi mi chiedo se non ti senti veramente pronto a scalare quella montagna, ed eccitato all’idea di vedere le cose dalla cima, da questa idea così differente …”
Altro esempio: "vi e' mai capitato di essere curiosi?"



             Disseminazione (Suggestioni disseminate)


                            



Consiste nel disperdere le suggestioni all’interno di un discorso più generale, innocuo agli occhi del soggetto. 
Ognuna delle suggestioni disseminate nel discorso deve essere evidenziata da una sottolineatura analogica, facendo la massima attenzione a non renderla evidente al soggetto che l’avvertirebbe come una manipolazione.


Sono domande a cui è possibile rispondere “si” o “no” ma che in realtà richiedono uno specifico comportamento.
“Mi chiedo se puoi immaginare una spiaggi assolata”
“Puoi rilassarti mentre conti da 10 a 1 ?”


“Mi chiedo se non noti un cambiamento  intorno a te”


“Puoi fissare lo sguardo su quel punto?”


“Mi chiedo se puoi sentirti sprofondare sulla sedia”


                                   Lettura della mente


                                                                           
Rivendicazione di conoscere un altro pensieri o sentimenti, senza specificare il modo in cui è venuto a tale conoscenza.
"So che credi ..." o "So che stai pensando ..."
               Presupposto: l'equivalente linguistico di ipotesi.
Si presume la persona cambieranno il loro atteggiamento, l'ignoto è solo quando.

«Volete cambiare il vostro atteggiamento prima o poi, oggi?"

Quantificatore universali: generalizzazioni universale senza indice referenziale.
 

"Sempre, nessuno, tutti, ogni"

 Operatore modale 

 
Parole che si riferiscono alla possibilità o la necessità o che riflettono stati interni di intensità legata alle nostre regole di vita.  

"Si dovrebbe prendersi cura degli altri." O "È necessario risolvere questo problema".
 Ecc. ecc.


 Per approfondire:

Milton H. Erickson

Milton Erickson nacque nel 1901 e crebbe in una fattoria del Middle West. L'infanzia fu segnata da molteplici handicap. Fin dalla nascita era affetto da cecità cromatica (daltonismo), dislessia e mancanza del ritmo, fu colpito due volte da poliomelite. La prima volta all'età di diciasette anni fu molto grave: dopo essere uscito dal coma rimase paralizzato. Fu curato in casa sua, nella fattoria.
Milton scoprì da solo il fenomeno della focalizzazione ideodinamica indiretta: "era seduto su una sedia a dondolo e sentiva un forte desiderio di guardare dalla finestra. La sedia si mise a dondolare nonostante egli fosse completamente paralizzato! Prese a utilizzare il suo metodo muscolo per muscolo, articolazione per articolazione. L'osservazione della sorellina che imparava a camminare gli servì da stimolo e da guida nella sua rieducazione. Imparò a camminare con le stampelle e a tenersi in equilibrio sulla bicicletta; ottenuta una canoa, alcune provviste indispensabili per un equipaggiamento da campeggio e una manciata di dollari, progettò un viaggio per un'intera estate...

In seguito studiò medicina specializzandosi in psichiatria (ma fu fondamentalmente autodidatta nell'ipnosi) e insegnò nel Michigan. Si dedicò alla professione privata: lontano dai conformismi universitari, ma con il solido sostegno del suo background scientifico, poté finalmente fare quello che voleva, dando libero sfogo alla sua creatività. Nel paese si incominciò a parlare di un modesto psichiatra di Phoenix che riceveva pazienti a casa propria, li faceva attendere in salotto in mezzo ai suoi otto figli, e otteneva risultati incredibili...
La voce arrivò fino a Palo Alto dove l'antropologo Gregory Bateson stava conducendo delle ricerche sui 'paradossi dell'astrazione nella comunicazione' (vedi doppio legame). Beteson mandò due suoi collaboratori – Jay Haley e Richard Weakland – da Erickson. Jay Haley rimase affascinato da questo ipnoterapista e scrisse "Terapie non comuni" che consacrò Erickson come un maestro di terapia strategica.
Lo scopo dell' ipnosi di Milton Erickson era quello di accedere al potenziale inconscio e alla capacità naturale di apprendere del cliente, depotenziando al contempo i suoi schemi limitanti.
   
L'Uomo di Febbraio

 

L'Uomo di Febbraio

Lo sviluppo della coscienza e dell’identità nell’ipnoterapia

Dettagli

L’unico resoconto completamente documentato di un caso trattato da Erickson nella fase mediana della sua carriera, al tempo in cui andava sviluppando i suoi approcci rivoluzionari.
Quella dell’Uomo di febbraio è una vicenda affascinante, che illustra l’uso dei livelli multipli di coscienza e di significato per recuperare e ristrutturare terapeuticamente ricordi traumatici che sono all’origine di gravi fobie e depressioni.
Di grandissimo interesse sono le dettagliate spiegazioni e i commenti dello stesso Erickson a quasi quarant’anni di distanza.

 

Cambiare i Bambini e le Famiglie

 

Cambiare i Bambini e le Famiglie

Conversazioni con Milton H. Erickson

Dettagli

L'ultimo volume delle "Conversazioni" descrive le particolarissime modalità di intervento terapeutico di Erickson con i bambini, presentando nel contempo la sua personale concezione dei problemi infantili e del rapporto dei bambini con le famiglie.
Se fosse possibile chiedere a Milton Erikson tutto ciò che si vorrebbe sapere su come cambiare le persone... il risultato sarebbe queste conversazioni.
Le discussioni qui riportate, una forma di colloquio intervista condotto da Jay Haley insieme a John Weakland e occasionalmente a Gregory Bateson, si sono rivolte nell'arco di diciassette anni e la loro registrazione faceva parte del progetto di Bateson sulla comunicazione


sabato 27 febbraio 2010

Omegor® Vitality - 1000 mg - Omega 3 - Sconti fino al 20% - EPA-DHA - Puri e Concentrati Integratore alimentare di acidi grassi Omega 3 EPA e DHA



sabato 27 febbraio 2010


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SCHEDA PRODOTTO
Gli Omega 3 Omegor® sono un estratto ultra purificato e concentrato di acidi grassi omega-3 a catena lunga EPA e DHA, con una concentrazione minima del 60% di EPA+DHA in rapporto 2:1, ottenuto per distillazione molecolare multipla. Questo processo si fonda su una tecnologia avanzata attraverso cui si ottengono due risultati importanti:
  • elevata concentrazione di principi attivi (EPA e DHA)
  • eliminazione di inquinanti come PCB, diossine e metalli pesanti, normalmente presenti nell'habitat marino e nei pesci.
Gli Omega tre OMEGOR ® sono conformi ai requisiti della Pharmacopea Europea. I loro livelli eccezionali di purezza e freschezza sono verificati e certificati da IFOS - International Fish Oil Standards ( scarica certificato / naviga certificato ).
Gli Omega tre OMEGOR
® sono stati formulati in modo da assicurare digeribilità e assorbimento ottimali e pensando a tutta la famiglia, ecco perché piacciono molto anche ai bambini.


torna suCertificazione internazionale per la purezza
OMEGOR® Vitality è l'unico prodotto in Italia certificato IFOS. OMEGOR® Vitality, come si può vedere dal relativo certificato di analisi, ha ottenuto il rating massimo di 5 stelle, assegnabile solo dai prodotti con valori di purezza eccellenti. Ecco perché si tratta di un integratore di omega-3 che si può assumere da tutti, anche a dosaggi elevati e per lunghi periodi di tempo.

torna suPurezza superiore
Grazie alla distillazione molecolare multipla i livelli residui degli inquinanti non sono più rilevabili dalla strumentistica più avanzata di misurazione attualmente disponibile.
Inoltre, l'ingrediente utilizzato per la produzione di Omegor® Vitality Omega 3 è, ad oggi, l'unico al mondo ad avere ottenuto la verifica della Pharmacopoeia degli Stati Uniti (U.S. Pharmacopoeia), l'ente pubblico statunitense che stabilisce i più rigorosi standard di qualità per tutti i medicinali, integratori dietetici e altri prodotti salutistici.

Assorbimento migliore
Gli acidi grassi di Omegor® Vitality Omega 3 sono dei gliceridi naturali (trigliceridi). Questa è la struttura del 99% degli acidi grassi in natura, quindi è risconosciuta subito dal nostro organismo e viene assorbita in maniera ottimale a livello delle mucose intestinali, permettendo di ricorrere a dosi minori di integrazione.

torna suGusto neutro
Il processo enzimatico naturale a cui è sottoposto in particolare OMEGOR® Vitality 1000mg fa si che l'olio non solo ha un gusto neutro, ma acquisisce una migliore digeribilità, eliminando del tutto qualsiasi eventuale "effetto ritorno". In tal modo si ottimizza anche la compliance clinica nei trattamenti duraturi e con dosi particolarmente elevate.

torna suConcentrazione più alta
Omegor® Vitality Omega 3 raggiunge almeno il doppio della concentrazione nei suoi principi attivi EPA e DHA rispetto a molti prodotti attualmente disponibili in commercio. Tali concentrazioni sono molto alte: EPA 42% DHA 20% con un totale di Omega3 del 71%.

torna suConfezionamento in blister
Omegor ® Vitality Omega 3 è proposto in comode capsule di gelatina molle e confezionato in blister PVDC in condizioni di atmosfera controllata. Questa forma di condizionamento offre le migliori condizioni di protezione nel tempo della capsula. Fino al momento dell'assunzione la capsula rimane intatta. Inoltre è molto versatile ai fini pratici. Le capsule in blister si possono portare con se ovunque: in ufficio, in viaggio etc. naturalmente prendendo le necessarie precauzioni per la loro corretta conservazione.

Migliore Compliance Clinica
Omegor® Vitality Omega 3 , grazie alla sua concentrazione elevata in EPA e DHA (min. 60%) e l'assorbimento ottimale, consente un'integrazione adeguata ricorrendo a una posologia minore migliorando la compliance al trattamento.
Sono sufficienti 3 capsule di Omegor® Vitality Omega 3 500mg per soddisfare la raccomandazione dell' American Heart Association (AHA), secondo cui l'assunzione di 900mg al giorno di acidi grassi omega-3 EPA e DHA forniti da una porzione di pesce grasso o un integratore di olio di pesce, si è dimostrato benefico nel ridurre il tasso di mortalità in pazienti con malattie cardiovascolari.
E' sufficiente una sola capsula di Omegor® Vitality Omega 3 1000mg o due capsule da 500mg per soddisfare la raccomandazione dell' International Society for the Study of Fatty Acids and Lipids (ISSFAL) per potere godere di un sistema cardiovascolare in salute.
torna suConservazione
Omegor ® Vitality contiene una dose protettiva di vitamina E che mantiene gli acidi grassi omega-3 biologicamente attivi e ne impedisce il processo di perossidazione. La presenza di questo anti-ossidante garantisce ai lotti OMEGOR ® Vitality una validità di 3 anni dalla produzione, purché vengano conservati in una temperatura compresa fra 15°C e 25°C in un posto asciutto.
torna suIdeali per la Dieta Zona
Omegor® Vitality Omega 3 è, inoltre, ideale per chi segue la dieta a Zona. La sua formulazione e qualità corrispondono esattamente alla definizione che dr. Barry Sears ha fornito dell'olio di pesce di grado farmaceutico (Pharmaceutical Grade Fish Oil - PGFO).
Trattasi di uno dei migliori prodotti di grado farmaceutico presente sul mercato italiano con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

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METAMODELLO in PNL "un modello di precisione linguistica per la raccolta delle informazioni e per l'ampliamento dello spazio di soluzione dei problemi"

http://www.brainup.it/images/pnl.jpg
Il metamodello in PNL si definisce come "un modello di precisione linguistica per la raccolta delle informazioni e per l'ampliamento dello spazio di soluzione dei problemi".


E' un insieme di domande chiarificatrici di  alcuni aspetti della comunicazione che riceviamo.
Entriamo nella "mappa del mondo" (percezione soggettiva) dell'interlocutore, per poi aiutarlo ad allargarne i confini.

Il metamodello è in realtà una lista di strutture linguistiche ritenute "mal formulate".

Le "VIOLAZIONI del metamodello" NON sono frasi che violano il metamodello, ma bensì le strutture linguistiche elencate nel metamodello.
Le parole che utilizziamo (strutture superficiali) riflettono in modo solo parziale i pensieri di chi parla (strutture profonde).

La tecnica del metamodello permette di scoprire la struttura profonda di ogni individuo e di comprenderne realmente il punto di vista, in modo di  entrarepienamente in sintonia con qualsiasi individuo.

  Violazioni del metamodello e le relative "domande antidoto"
http://marcovalerioricci.net/wp-content/uploads/2009/11/10-nociceptive-neurone.jpg 


1) Confronti (paragoni e giudizi): Rispetto a chi o a che cosa?
Chi parla fa un confronto ma non specifica su che base lo sta facendo (es. "Questo il miglior vino sul mercato"). Dobbiamo chiedere:"Quale mercato?" e "Secondo quale metro di giudizio è il migliore? Per prezzo, prestazioni o cos'altro?".  

2) Quantificatori universali: Mai? Sempre?
Si ha una  generalizzazione (es. "In primavera piove sempre"). Possiamo domandare:"Sempre in primavera piove? Non e' mai sereno?".  

3) Regole non discusse: In quale altro modo?
Chi parla vuole adeguarsi a una regola che è sempre stata rispettata.
Potremmo fare domande con lo scopo di APRIRE NUOVE POSSIBILITA', come "In quale altro modo si potrebbe farlo?" e "Che cosa succederebbe se lo si facesse in maniera diversa?".  

4) Nomi non specificati: CHI o cosa specificatamente?
 "Dei bambini sono caduti", dobbiamo chiedere:"CHI si è caduto?".

5) Verbi non specificati: COME specificatamente?
Non si identificano azioni specifiche: tornando all'esempio precedente, dovremmo anche domandare:"Come hanno fatto questi bambini a cadere ?".

6) CAUSA ed EFFETTO: Come X causa Y?
"Mi irrito molto (effetto) quando parli a bassa voce (causa)".
Come può il comportamento di qualcuno controllare le emozioni di chi parla?  

7) Equivalenza complessa: Come X è uguale a Y?
Si nominano due oggetti distinti che vengono trattati come se fossero la stessa cosa:"Non hai chiuso gli antoni. Cosa ho fatto di sbagliato?". Cosa c'entra l'aver chiuso o no gli antoni con l'aver fatto qualcosa  di sbagliato?

8) Assenza d'indice referenziale: Chi sono loro?
"Loro non verranno". Chi sono loro?

9) Performativo mancante: chi lo dice?
"La gente dovrebbe esprimere opinioni solo se ben informata". Chi lo dice?

10) Lettura del pensiero (o lettura della mente): Come fai a sapere che...?
Chi parla dà per scontato che quello che crede di sapere su qualcun altro sia vero
per esempio: "Vuoi farmi passare per incapace". Cosa te lo fa pensare?  

11) Operatori modali:
A) Operatori modali di necessità (es. "Dovrei iniziare dall'ABC". Cosa accadrebbe se...?)
B) Operatori modali di possibilità (es. "NON POSSO farlo". Chi o cosa impedisce di...?)  

12) Nominalizzazione (dal nome al verbo): Quando?
"La  relazione con Marta  è pessima". Quando è pessima? Quali aspetti della relazione con Marta non sono soddisfacenti?

13) Presupposizione (o presupposti): Cosa ti porta a credere che...?
Si dice qualcosa che presuppone che una seconda affermazione, non espressa, sia vera, mentre potrebbe non esserlo.
 "Questa volta comportati bene". (dà per scontato che la persona si sia comportata male in passato).  

14) Semplice CANCELLAZIONE: In che senso?
Chi parla omette alcune informazioni essenziali:
"Marco e' migliorato!".
In che senso e' migliorato?
Cosa, in particolare, e' migliorato?

Per approfondire:

Il Metamodello - Come abbattere le barriere...

Il
 Metamodello - Come abbattere le barriere comunicative DVD

Il Metamodello - Come abbattere le barriere comunicative DVD

Andrea Favaretto insegna una delle tecniche più efficaci ed eleganti della PNL per abbattere i limiti nella comunicazione interpersonale

Dettagli

Ogni persona ha una percezione soggettiva della realtà che la circonda, che differisce non solo dalla realtà stessa, ma anche da quella di ogni altro individuo.

Nel videocorso IL METAMODELLO: come abbattere le barriere comunicative, Andrea Favaretto, uno dei migliori formatori italiani, descrive e insegna, nella sua brillante maniera, uno degli strumenti comunicativi più potenti ed efficaci trasmessi dalla Programmazione Neuro Linguistica.

La tecnica del Metamodello permette infatti, utilizzando le informazioni acquisite tramite specifiche domande, di scoprire la struttura profonda di ogni individuo e di comprenderne realmente il punto di vista, al fine di abbattere le barriere comunicative ed entrare maggiormente in sintonia con qualsiasi tipo di interlocutore.

Tecniche Avanzate di Metamodello - DVD

Tecniche Avanzate di Metamodello - DVD

Migliorare la comunicazione e conoscere le persone in profondità attraverso il potere delle domande

 

Dettagli

Un dogma della comunicazione afferma: "Chi domanda comanda!". Niente di più vero, ma con delle precisioni da fare: dipende dal tipo di domanda, dal modo in cui viene posta, dai feedback ricevuti e da come si utilizzano a loro volta.
In questo video corso Andrea Favaretto, uno dei massimi esperti in Italia di PNL, spiega e descrive efficacemente come utilizzare al meglio il potere delle domande per scoprire a fondo le persone attraverso degli schemi linguistici, allo scopo di estrapolare la loro percezione soggettiva della realtà.
Una tecnica straordinaria, utilizzata nella comunicazione efficace e nella negoziazione, per entrare in sintonia e in profondità con qualsiasi tipo di interlocutore.

domenica 21 febbraio 2010

ETICHETTE Negri, Froci, Giudei & Co.

 Riflettiamo insieme

http://all-news.myblog.it/media/02/02/356246802.jpg

 
Domanda fatta da Mauro - Ciao Marcella,
leggendo i tuoi articoli rifletto molto e mi sono posto questa domanda che ti giro per la risposta.
Le persone che vivono la realta' della scuola di ballo vedono i ''disabili'' anche a distanza di tempo sempre con questa etichetta o come ''semplici'' persone??
Ciao e grazie.
Mauro

Marcella Costato - Ciao Mauro,

hai fatto una domanda interessante: bella ma delicata.

Si potrebbe aprire un discorso infinito, ma cercherò di limitare le parole arrischiandomi a rispondere. Nutro la speranza di riuscire a farmi capire precisando che si tratta di riflessioni legate ad esperienze personali.

Inizio col ricordare come i più fortunati di noi, abbiano deciso di svolgere il proprio lavoro, professione o missione in base a scelte di forte interesse. Essi ne hanno individuato i valori, gli scopi etici e morali che col passare del tempo sono diventati, per molti, il centro della loro esistenza.
L’interesse per il lavoro e relativi valori, porta, taluni, ad identificarsi col lavoro stesso e a ritenerlo parte integrante della propria vita.

Ciò avviene per professionisti, artigiani, impiegati: chiunque svolga un lavoro, anche umile ma ricco d’interesse.
In questo modo può capitare ad un chirurgo, in sala operatoria, di mettersi a raccontare barzellette mentre il paziente atterrito, che guarda caso è una persona, si chiede in quali mani sia finito.
Allo stesso modo, un’insegnante parlando con un collega dei propri allievi, a cui è molto legato e anch’essi persone, li chiama confidenzialmente “ i miei handicappati”.

Sappiamo benissimo, però, che paziente e disabile, costituiscono il centro della professionalità di quel chirurgo e di quell’insegnante: ciò a cui hanno attribuito un grande valore. Quella “etichetta” di handicappato è in realtà un termine privo di valore.

Le “etichette vere”, quelle che a parer mio feriscono di più, sono la mancanza d’attenzione, d’ascolto, sono l’indifferenza o il volgere altrove lo sguardo, in presenza di chi chiede aiuto.
Sono convinta che conoscere o vivere accanto ad una persona, in qualunque situazione fisica o mentale si trovi, ci porti inevitabilmente a considerarla unicamente come “persona”.
In questo modo, allora, possiamo chiamarla come vogliamo, ma resterà sempre e comunque un individuo ricco di valori.

Essendo, soprattutto, un’insegnante di scuola secondaria, conosco maggiormente l’ambiente della scuola rispetto a quello del ballo Mi sento, però, di credere che il pensiero di un educatore sia improntato sugli stessi principi indipendentemente dal tipo di disciplina insegnata.

Mille grazie per la domanda e cari saluti!

Marcella 
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Da qualche anno ogni volta che sento porre un'etichetta su eventi, persone, ecc. sento una scarica elettrica nel mio corpo.

Da quando ho iniziato a studiare la PNL, riesco a vedere "solo" persone, esseri umani.
Ho perso la classificazione "a dotto' " , geometra, dottore, ingegnere, cavagliere, commendatore, giardiniere, politico, operaio, psicologo, immigrato, marocchino, tunisino, francese, rapinatore, diversamente abili, sono un malato di...ecc.

Nettuno: 38enne violentata da un marocchino conosciuto da poco

 

Falso dentista denunciato, complice un medico dentista

 

Oggi i funerali dell’operaio travolto a Lugo da un’auto

Doppia multa alla disabile.


Ingegnere denunciato per il furto di pietre antiche


Da domani mi presento cosi' 

Piacere Mauro autista di Saab 9.3.
o
Piacere Mauro italiano.

Nel mio mondo esistono solo Mario, Luisa, Franco ecc....e cio che sanno fare e far provare emotivamente.
Noi siamo stati, siamo e saremo esseri umani il cui cervello prende caso per caso la migliore delle decisioni in base alle conoscenze che noi gli abbiamo fornito indipendentemente dall'etichetta che ci siamo o ci hanno appiccicato.
Per chiarire meglio il mio concetto:
per me non esiste l'assassino ....esiste una persona che in quella circostanza non ha saputo trovare altra risposta che non rispondere violentemente e cosi' per tutte le altre etichette.
Piu' conoscenza abbiamo piu' risposte precise e utili sappiamo dare.
Per esempio essere in grado di vedere una persona che si muove su sedia rotelle come un semplice modo di spostarsi diverso dal nostro se stiamo camminando o simile se stiamo andando in bicicletta.

Attendo i vostri commenti.

Negri, Froci, Giudei & Co.

Novità
Negri, Froci, Giudei & Co.

Negri, Froci, Giudei & Co.

l'Eterna guerra contro l'altro

Dettagli

“L’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura.”
Franklin D. Roosvelt

L’inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per “i metodi di Hitler”, le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte veneziane contro gli “zingari” anche se sono veneziani da secoli e fanno di cognome Pavan, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue… Come a volte capita nella storia, proprio negli anni in cui entrava alla Casa Bianca il primo nero è rifiorita la pianta maledetta del razzismo, della xenofobia, del disprezzo verso l’altro che pareva rinsecchita nella scia del senso di colpa collettivo per il colonialismo, per le leggi Jim Crow negli Stati Uniti, per l’apartheid in Sudafrica e soprattutto per l’Olocausto.
Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”.
Perché “la storia documenta una cosa inequivocabile: l’idea dell’‘altro’ non è affatto assoluta, definitiva, eterna. Al contrario, dipende da un mucchio di cose diverse ed è del tutto relativa. Temporanea. Provvisoria”.

 

Gian Antonio Stella

Gian Antonio Stella è nato ad Asolo (Tv) il 15 marzo del 1953, dove il padre insegnava, ma è originario di Asiago. Ha vissuto a Vicenza, dove ha frequentato il Liceo Classico "A. Pigafetta".

Inviato ed editorialista del Corriere della Sera, dopo essersi occupato di cronaca romana ed interni ed essere stato a lungo inviato nel Nord Est, da molti anni scrive di politica, cronaca e costume.
Antonio Stella è stato vincitore di alcuni prestigiosi premi giornalistici (dall’“È” assegnato da Montanelli, Biagi e Bocca al “Barzini”, dall’“Ischia” al “Saint Vincent” per la saggistica), ha scritto numerosi saggi di cui famosissimo il libro “la casta” uno dei più grandi best seller del 2007 scritto assieme a Sergio Rizzo.
L'ultima pubblicazione (maggio 2008) è il libro "La deriva" dal quale ci si aspetta il medesimo successo che ha avuto "La casta".


L'Attività Fisica Adattata per i Disabili

L'Attività 
Fisica Adattata per i Disabili


Dettagli

Il libro nasce da un progetto formativo, educativo e di sensibilizzazione per i giovani delle scuole superiori. L’obiettivo principale, che ne caratterizza anche l’originalità, è stato quello di indirizzare i giovani ad una sorta di identificazione nella realtà dei diversamente abili attraverso allo sport, ma con riflessioni e connessioni anche sulla realtà di vita quotidiana e di relazione, lavorativa, di studio e di occupazione del tempo libero.
Particolare attenzione è stata posta agli aspetti educativi, sociali, culturali, didattici e metodologici con un raffronto con le realtà italiane ed europee.

Nel testo trovano spazio esperienze pratiche in diverse forme di sport per diversamente abili (p.e. torball, arrampicata, atletica per amputati, calcetto per sordomuti, tiro con l’arco in carrozzina).

Il progetto ha avuto un’ampia risonanza sul territorio ed una valenza regionale, nazionale ed internazionale, con ampi spazi nei mass media, sia della carta stampata,sia delle televisioni. Ha trovato il consenso ed il sostegno da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica ha avuto il sostegno e il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Trieste, e il patrocinio dell’EUPEA (European Physical Education Association), dell’Università di Trieste e di Udine, dell’Associazione nazionale Laureati in Scienze Motorie, del Centro Prevenire di Trieste e di tante associazioni nel mondo del volontariato.
Ha trovato il sostegno di numerosi testimonial campioni sportivi, atleti azzurri e olimpionici quali Dino Meneghin, Valentina Turrisini, Tania Romano, Alberto Tonut, Valentina Tauceri e atleti medagliati alle Paralimpiadi come Andrea Lisiak, Stefano Lippi, Alessandro Kuris e Paola Fantato, cinque ori in cinque olimpiadi diverse nel tiro con l’arco. E’ stato costituito un pool di “testimoni di Abilità Diverse” appartenenti a diverse categorie di disabili, lavoro, studio, sport ed età con funzioni consultive e propositive.

Il libro è indicato per gli studenti di scienze motorie, i diplomati ISEF, i laureati in scienze motorie, gli insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti di sostegno, ma pure per gli studenti delle scuole secondarie.




L'Educazione Sessuale delle Persone Disabili

L'Educazione 
Sessuale delle Persone Disabili

Guida per genitori e operatori

Dettagli

Sulla base di una chiara visione antropologica, il libro aiuta a comprendere che cos’è la sessualità per una persona disabile (con particolare riferimento alla disabilità mentale) e che cosa si può fare per sostenerla in questo suo bisogno affinché possa vivere l’esperienza comunitaria il più serenamente possibile.
Nella prima parte Giuseppe Castelli offre un prezioso ausilio per approfondire senza ingenuità le varie questioni. La seconda parte, di Vittore Mariani, è propedeutica alla riflessione pedagogica e aiuta a predisporre itinerari educativi valorialmente fondati. Laddove si conclude l’analisi psicologica, inizia la proposta pedagogica. Ne risulta una guida completa, seria, leggibile e proficua per la quotidianità delle persone disabili e di coloro che sono chiamati ad accompagnarle nel cammino della vita; un manuale che tiene in considerazione l’unicità e irripetibilità di persone, relazioni e situazioni e che quindi lascia spazio alla professionalità, alla creatività e alla progettualità, senza fuorvianti pianificazioni. Un testo chiaro per genitori, familiari, educatori, operatori, responsabili di realtà per disabili, specialisti che vi troveranno spunti utili e rasserenanti. A dimostrazione che si può trattare un tema così delicato senza paure e senza enfasi, senza tabù e senza banalità, senza tentennamenti e senza eccessi.

Una Vela Diversa

Una Vela Diversa

Storie, interviste, racconti di vela e diversa abilità

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Il libro Una vela diversa di Elisabetta Bigagli raffigura in copertina un gruppetto di piccole derive di una scuola di vela; le barchine hanno vele variopinte, quasi tutte di colori diversi. Uguali e diverse al tempo stesso.
Quando si è finito di leggere il libro si rimane con la sensazione di aver vissuto per anni nell’ ignoranza. Anche per chi si è sempre occupato di vela, sia da crociera o da regata, l’universo delle attività praticate dai disabili in questo sport risulta infatti abbastanza sconosciuto.
Per fortuna la Bigagli contribuisce con il suo libro a portare un po’ di conoscenza con una raccolta di testimonianze fra le più varie: atleti delle paralimpiadi, utenti e gestori di centri di vela o di agonismo per disabili fisici o persone con disagi mentali, crociere costiere o anche oceaniche come terapia di gruppo, dati tecnici di dettaglio sui vari modelli di barche… c’è da saziarzi con una gran mole di informazioni e notizie.
Di sicuro sarebbe piaciuto a Mauro Mancini, questo non-manuale. Mauro fondò nel 1968 una collana di manuali nautici e portolani disegnati, e proprio il primo volume della serie fu una serie di testimonianze su disavvenure diportistiche, raccolte sotto il titolo Giornate nere. Dopo la sua tragica scomparsa seguita al naufragio del Surprise di Ambrogio Fogar, ogni 10 anni, il Premio Mancini seleziona un manuale nautico inedito che viene pubblicato nella collana Il Tagliamare. Con un poco di ritardo, il premio del trentennale della tragedia del 1978 è stato assegnato appunto al volume di Elisabetta Bigagli.
Il libro si legge molto piacevolmente e apre nuovi orizzonti di conoscenza nautica. Alla fine del volume sono riportati moltissimi link a organizzazioni e strutture che si occupano della vela per disabili, e tutto il libro è permeato da un fortissimo auspicio: che la vela “diversa” non sia più relegata in secondo piano e che sia considerata con pari dignità della vela agonistica tout court. Un auspicio che ne nasconde forse un altro più generalista: che la vela sia davvero alla portata di tutti.